Lunedì, 31 Luglio 2017 19:45

Linee guida internazionali: anche INAIL ritiene essenziale allinearsi

Dall'indagine eseguita nel corso della ricerca sulla efficacia dei metodi di formazione la Primo Soccorso è emerso che in Italia non è sufficiente quanto svolto nei corsi e la frequenza di aggiornamento è bassa. Dall'indagine emerge l'esigenza di aumentare la qualità nonchè la frequenza di retraining con l'adozione di norme internazionali.

  • Necessario migliorare la parte addestrativa; 
  • più spazio ad esercitazioni; 
  • istruttori formati secondo linee guida internazionali. 

Di seguito viene riportato l'articolo uscito sul Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia Vol. XXXVIII, suppl. Aln n. 3, Lug-Sett 2016.

La formazione degli addetti al Primo Soccorso: valutazione a distanza dell'efficacia

INAIL, Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, igiene del Lavoro e Ambientale, Laboratorio di Sorveglianza Sanitaria e Promozione della salute — Monte Porzio Catone (RM)

La formazione degli Addetti al Primo Soccorso (APS) rappresenta un utile strumento di prevenzione che garantisce la presenza sul luogo di lavoro di personale addestrato a fornire una prima assistenza qualificata alle vittime di infortunio o malore e aumenta la consapevolezza nei lavoratori che il proprio comportamento sia uno dei fattori essenziali per evitare gli infortuni. Appare pertanto cruciale verificare se la formazione effettuata sia effettivamente in grado di sviluppare queste competenze oppure se debbano essere proposte modifiche alle metodologie attualmente utilizzate.

Gli allegati del D.M. 388/03 relativi a "obiettivi didattici e contenuti minimi della formazione dei lavoratori "prevedono l'acquisizione di capacità di intervento pratico" in alcune situazioni di emergenza quali l'arresto cardiocircolatorio e i traumi. Con il presente lavoro si intende valutare l'acquisizione di competenze pratiche relative al BLS (Basic Life Support) a distanza di tempo dalla formazione, ritenendo questo aspetto un efficace indicatore della qualità della formazione effettuata dagli APS. Un campione di 166 è APS stato valutato nell'esecuzione della sequenza di BLS attraverso 10 "skill test", strumento utilizzato nella valutazione finale dei Corsi BLSD effettuati secondo le Linee Guida ERC 2015. In 39 soggetti è stata inoltre valutata la qualità della rianimazione cardiopolmonare (RCP) con l'ausilio del manichino "Resusci Anne QCPR" e del software "Resusci Anne Wireless SkillReporter" della Laerdal prendendo in esame gli elementi che caratterizzano la "High Quality CPR" quali: profondità e frequenza adeguata del massaggio, completa riespansione del torace e minima interruzione nelle compressioni.

Il campione studiato rappresentato da APS che avevano eseguito il primo corso mediamente 9,2 anni prima e nel frattempo avevano partecipato a 2,1 corsi di retraining in media (l'83,4% aveva partecipato ad almeno un corso di retraining). Il 68,5% dei soggetti ha partecipato, durante il primo corso di PS alla prova pratica con rapporto istruttore-allievo superiore a 1:6. Per quanto riguarda la valutazione della sequenza l'85,5% dei soggetti non valuta la sicurezza ambientale; il 30% non valuta la coscienza, il 75% non effettua correttamente la valutazione dell 'attività respiratoria, mentre il 90% ricorda il passaggio ma non esegue correttamente la manovra di RCP. Dei soggetti valutati anche con il QCPR il 48,7% ha eseguito compressioni ad una corretta profondità, il 56,4% un rilascio corretto del torace, il 43.6% una corretta pausa tra compressioni e ventilazioni e solo il 25,6% una corretta frequenza di compressioni al minuto.

I risultati dimostrano che la formazione effettuata non è efficace a distanza di tempo: appare necessario migliorare la parte addestrativa, dedicando più spazio ad esercitazioni condotte in piccoli gruppi con rapporlo istruttore-allievo massimo 1:6. Gli istruttori dovrebbero essere formati secondo metodologie didattiche proposte dalle linee guida internazionali. Inoltre, poiché gli APS aziendale sono soccorritori "laici", non sanitari, che non intervengono frequentemente in situazioni di emergenza, è necessario aumentare la frequenza dei corsi di aggiornamento per garantire un intervento il più possibile qualificato ed efficiente.



 

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