D: Buongiorno sig. Miraglia. Lei è il nuovo coordinatore per lo sviluppo della figura NOSS.
Ricevo con immenso piacere, dal Presidente Nazionale di I.R.Co.T. Group (Interforce Resilience Coordination Training), Ivan del Mastro, la delibera di nomina a Coordinatore Nazionale per lo sviluppo del Nucleo Operativo Speciale di Soccorso. Questa importante carica si aggiunge al mio ruolo ormai consolidato di Regional Chairman (RC NOSS) per il coordinamento dell’area ricadente nella Regione Sicilia.
D: Da quanto tempo è inserito nel sistema NOSS
Sono passati ormai due anni da quando sono stati attivati in seno a SER Italia i Nuclei Operativi Speciali di Soccorso sposando appieno la “filosofia I.R.Co.T.” e un sacrosanto principio: Tutelare i lavoratori quando affidano la propria vita alle squadre di soccorso e i soccorritori stessi, perchè non devono essere avviati a svolgere i loro compiti senza una adeguata formazione e addestramento Sanitario e Tecnico. Oltretutto, il Soccorso Tecnico in ambito Industriale è uno degli asset del progetto di SER Italia “Safety 4.0 - Maggiore supporto alla gestione della Sicurezza nell’industria” (www.safety40.it)
D: lei ha già una sua attività, perchè far riferimento ad una organizzazione esterna?
Sono molti i curricula che mi trovo a vagliare per verificare le competenze di aspiranti soccorritori ma, per lo più, sono competenze autoreferenziali. Certo SER Italia, per by-passare l’”autoreferenziale”, si avvale di Soccorritori provenienti dai Soccorsi Speciali di Croce Rossa Italia, della quale faccio parte. In particolare di Operatori dei Nuclei SMTS (Soccorsi con Mezzi e Tecniche Speciali). Ai molti che non sanno, in Croce Rossa i percorsi formativi e addestrativi per l’ottenimento della qualifica abbracciano i protocolli dei nuclei SAF (Speleo Alpinistico Fluviale) dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino; protocolli simili sulla stessa identica direzione per capacità e competenze, ma nettamente più mirati alle esigenze dell’industria privata, li ho ritrovati in I.R.Co.T., che ha sviluppato due percorsi specifici, uno per la qualificazione nel settore pubblico e di protezione civile: INTERNATIONAL RESCUE OPERATOR IFOResQ: INTERFORCE RESCUE, l’altro mirato alle esigenze dell’industria privata: INDUSTRIAL RESCUE OPERATOR IResq.
D: Ci spieghi meglio dove è la novità. Può bastare un protocollo nuovo?
Lavorando in ambiente industriale tutte le tecniche devono essere riconfigurate e trasmesse sia ai nostri Soccorritori che a quelli che le Aziende vorranno formare al loro interno. Inoltre il DLgs 81/08 e il DPR 177/11 ci obbligano comunque a rimanere dentro i confini della normativa. E’ questo il grosso lavoro che abbiamo fatto con I.R.Co.T.: applicare i modelli SWIS (Safety Working Interaction System).
Un articolato sistema di sviluppo della qualificazione del personale operativo nel campo della safety aziendale, incentrato proprio sulla capacità formativa e addestrativa. Nello stesso modello SWIS è previsto un ampio settore di allineamento dei programmi formativi aziendali agli standard dettati dai servizi tecnici pubblici di emergenza, in maniera tale che gli interventi di autosoccorso aziendale o tramite NOSS siano eseguiti con tecniche di recupero e primo soccorso finalizzati all'accettazione diretta dell'infortunato tra i servizi di emergenza senza effettuare nuovamente i protocolli di valutazioni già eseguiti. Questo a benefico dei preziosi minuti che separano la vita dalla fatalità!
D: IRCoT ha un registro professionale, diverso dagi altri esistenti, ce ne parla?
Essere inseriti nel registro professionale IRCOT ai sensi della Legge 4/2013, e registro DIGI.SAFE con l’ottenimento della IRCoT Safety Card di qualificazione professionale di Soccorritore è, per l’aspirante Soccorritore, un riconoscimento da parte di un organismo terzo, il quale ha valutato e certificato le competenze professionali. Per l’azienda che lo impiega la sicurezza che, nel momento della necessità, sarà in grado portare a termine un corretto soccorso o salvataggio.
D: Cosa si aspetta dalla sua nomina?
Il cammino sarà lungo e per certi versi arduo, ma sono fiducioso. Uno dei miei compiti è proprio quello di raggiungere la più ampia diffusione della qualifica NOSS. In particolare lo sviluppo della qualifica NOSS per i programmi IFoResQ e IResQ, la promozione di varie sedi regionali, la promulgazione delle attività formative dell'Accademia, la diffusione delle conoscenze tecnico-scentifiche derivanti dalle ricerche di I.R.Co.T.